Quei primati (negativi) che soffocano il futuro del Vallo di Diano

Quei primati (negativi) che soffocano il futuro del Vallo di Diano

21 Giugno 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Il Vallo di Diano, profondo sud della provincia di Salerno, può vantare diversi primati. Negativi, purtroppo. Può ad esempio vantarsi di avere un treno sospeso dal 1987.

Sospeso è il termine giusto, perché le Ferrovie dello Stato non hanno mai soppresso la famigerata Sicignano-Lagonegro ma solo sospeso, nell’aprile di 33 anni fa, per dei lavori che dovevano durare ben poco. Un primato non certo non invidiabile, vivere senza treni pur se nessuno lo ha mai deciso. Un tema buono, buonissimo da una centinaia di campagne elettorali nel corso di quasi quattro decenni. Tra studi di fattibilità, progetti, proposte e voli pindarici, anche nella prossima campagna elettorale sembra che il treno sospeso (ben inteso non con accezione positiva come il libro sospeso inventato a Polla) possa ancora una volta volare sulle teste degli elettori valdianesi. Elettori sempre più spezzettati, senza potere e senza veri interlocutori.

Tuttavia le promesse sul treno da ripristinare possono a lungo andare (quasi 40 anni) un po’ annoiare e allora – per fortuna – arrivano altri primati negativi per un territorio che con 60mila anima, 40mila elettori e poca unione pesa meno di un quartiere popoloso di Salerno. Nel 2013 in tutta Italia un solo Tribunale è stato soppresso per annetterlo a uno fuori regione: il Tribunale di Sala Consilina. Cancellato dalla geografia giudiziaria in nome di un risparmio di costi – mai del tutto realizzato – e in barba a Camorra e ‘Ndrangheta che nel Vallo di Diano hanno sempre visto un terreno da sfruttare trasportando rifiuti, favorendo l’usura e riciclando soldi. Lo disse, qualche anno dopo la soppressione del Tribunale di Sala Consilina, il procuratore antimafia Roberti. Da 7 anni il “ritorno” del Tribunale è argomento di campagne elettorali quanto o forse più del treno. In questa fase l’argomento è inserito anche nelle questioni cilentane: con il tribunale di Vallo della Lucania a rischio, la volontà di far ritornare il Palazzo di Giustizia in regione, ma nel comune cilentano senza (ri)passare per Sala Consilina ha fatto rialzare la voce a chi invoca più rispetto per il Vallo di Diano. Il tema vero deve essere riaprire Sala Consilina – è stato ribadito dagli avvocati Angelo Paladino ed Elisabetta Giordano – soprattutto in un momento nel quale il Tribunale di Lagonegro sta dimostrando le già evidenti carenze strutturali, aggravate dalle problematiche derivate dall’Emergenza Covid 19”.

Medesimo discorso anche per il carcere di Sala Consilina, chiuso da qualche anno pur se l’area della Procura di Lagonegro non ha case circondariali alle quali affidarsi. Paradossi, beffe, colpi al cuore di un Vallo di Diano che con 60mila abitanti, 40 mila elettori, 0 rappresentanti politici nei luoghi che contano, può vantare dei primati. Negativi.

di Pasquale Sorrentino