Arte, Christo e Jeanne Claude: uniti dal destino
9 Giugno 2020Il 31 maggio 2020 è venuto a mancare un uomo che ha caratterizzato profondamente il mondo dell’arte: Christo. Personaggio eclettico e sensibile, profondamente legato alla sua compagna Jeanne-Claude che è venuta meno nel 2009 e ciò nonostante ha sempre influito sulla progettazione delle opere dell’artista tanto che ogni progetto portava la firma di “Christo e Jeanne-Claude”.
Le loro storie personali rispecchiano profondamente il valore delle loro installazioni. Lui di origini bulgare lei di origini marocchine si sono trovati ad emigrare in terre straniere che li hanno accolti e gli hanno dato possibilità di espressione, anche la loro coincidente data di nascita, 13 giugno 1935, sembra essere stata segno del destino che li ha uniti.
Christo e Jeanne-Claude sono stati esponenti della Land Art: attraverso installazioni momentanee su edifici, spazi aperti, fiumi, laghi o montagne, tendevano a modificare, solo per un tempo stabilito, il luogo scelto. La loro caratteristica era scegliere materiali che una volta dismessi potessero essere riciclati e che non inquinassero il territorio, spesso si servivano di tendaggi con cui “imballavano” interi monumenti. Una delle opere più famose è la “Running Fence” che consiste in una lunga recinzione di teli di nylon che, appesi ad un cavo di acciaio attraverso una serie di montanti metallici, si snodavano tra le campagne californiane così che i teli, visti dall’alto, mossi dalle onde del vento, si snodassero formando un lungo serpentone che sembrava strisciare tra le valli americane.
I due artisti hanno dimostrato attraverso la loro arte quanto il paesaggio che ci circonda possa essere multiforme e quanto la stessa natura riesca ad esprimere una potenza tale da scaturire nell’uomo una sorta di sublimazione.
Attraverso le loro opere temporanee hanno dato modo a molti luoghi di assumere aspetti che altrimenti non avrebbero mai potuto essere. Inoltre, la loro arte vedeva come protagonisti gli stessi visitatori che ne completavano la realizzazione, proprio come è accaduto nel 2016 nell’ultima installazione degli artisti realizzata in Italia. “The Floating Piers” consisteva in una rete di pontili galleggianti rivestiti di un tessuto dorato che fungeva da passerella, permettendo ai visitatori di camminare appena sopra la superficie dell’acqua del Lago D’Iseo.
L’eclettismo degli artisti non ha mai smesso di stupire, certo ci ricorderemo della sensibilità che i due ci hanno trasmesso attraverso opere di così grande portata emotiva, oltre che fisica e certamente riconosceremo che Christo, per una volta, ci abbia permesso di camminare sull’acqua.