Amore e talento per un progetto comune: la storia di Anna e Gigi

Amore e talento per un progetto comune: la storia di Anna e Gigi

6 Giugno 2020 0 Di Arianna Bruno

Due cuori, una capanna e un progetto – lavorativo-sentimentale – da portare avanti insieme. Ma anche due caratteri diversi, due talenti complementari, due cervelli per un solo obiettivo: resistere puntando sul proprio lavoro nella propria terra. Anna e Gigi, due nomi che potevamo essere citati in una canzone d’amore scritta e cantata da Lucio Dalla, sono questo. E molto di più. Sono una coppia nella vita e nel lavoro.

E nella vita, come nel lavoro, si integrano, si completano, si compensano. Un mix vincente che ha fatto nascere «Blasè Comunicazione». Si tratta di uno studio grafico nato dall’incontro professionale tra Anna Morena, graphic designer e Gigi Pastore, giornalista con l’arte del racconto tra le dita. La loro azienda nasce nel 2017, il loro amore qualche tempo prima. Lei disegna, lui scrive: due penne a supporto delle attività di marketing e di comunicazione integrata di piccole e medie imprese. In tempi di resistenza, in tempi difficili dal punto di vista economico, tra i possibili tagli di un’impresa ci può essere quello della comunicazione.

E invece avendo punto prima sull’online, sulla comunicazione del web, la Blasé ha saputo affrontare l’emergenza. Un rischio per Anna e Gigi affrontato in passato e che non spaventa ora. Lei di Teggiano, lui di Montesano sulla Marcellana, anime affini, forse gemelle, del Vallo di Diano che vuole puntare su sé stesso. Accompagnano le aziende nel difficile mondo della comunicazione «Nel 2017 ci indicavamo come quelli che fanno le scritte, ora parlano di brand, target, posizionamento. La comunicazione sta diventando importante».

Farsi conoscere, insomma. Raccontarsi. Perché il filo che lega i talenti, le competenze e gli studi di Gigi e Anna è proprio quello del racconto. Del far conoscere le aziende, le imprese al di là dei prodotti. «Aziendalese, burocratese, difficilese. I testi aziendali pullulano di parole complesse, ambigue, spesso superflue. Per ognuna di loro, c’è sempre un’alternativa migliore e noi la cerchiamo. Sfogliamo il vocabolario e la troviamo. Le nostre parole d’ordine? Chiarezza, pulizia e leggibilità. Ci piace fare poche chiacchiere e tanto storytelling. Be’, rare volte c’è capitato di restare a corto di parole». E così facendo hanno raggiunto un pacchetto di un centinaio di clienti non solo nel Vallo di Diano e nel Cilento ma anche nel Napoletano arrivando a Roma e raggiungendo Bologna. Le difficoltà ci sono. Sono strutturali per un’area interna che ha bisogno di strade, di impianti ma anche di tecnologia.

«Dobbiamo affrontare il gap con le altre zone che sono più avanti di noi con la digitalizzazione, ma non ci scoraggiamo e riusciamo ad affrontare ogni ostacolo» dicono i due. Convivono, il loro matrimonio ufficiale è quello siglato davanti al notaio per fondare l’azienda, quello romantico si vive in ogni loro sguardo. Quel sentimento che si legge nel loro lavoro e soprattutto nel modo di affrontare la vita e gli ostacoli. Due cuori, una capanna, un progetto e un nome particolare. Un po’ da nerd. «Blasè è l’aggettivo che Simmel – spiega Gigi, sociologo oltre che giornalista – utilizza per descrivere l’atteggiamento e i tratti i tratti distintivi dell’uomo del 900. L’Uomo Blasè è per George Simmel è alienato, spento, indifferente, sconfitto nell’animo. È l’uomo disincantato ed annoiato. Abbiamo deciso di chiamarci Blasè, per usare questa parola come monito. Se non approfondisci le cose finisci per ingurgitare notizie, “informazioni”, foto, post, commenti, con un atteggiamento bulimico che ti porta a stare male. Per questo proviamo a trattare i messaggi commerciali come storie da raccontare, e quando ci dedichiamo ad un brand proviamo a raccontare la personalità di chi è dietro quell’azienda, ci interessa capire i sacrifici, le difficoltà che ci sono dietro, lo studio, la creatività, la passione del fare impresa». Resistere nel sud della provincia di Salerno vuol dire non aver paura di puntare su stessi, il talento, la professionalità, lo studio. E se poi è una coppia a farlo, puntando anche sull’amore allora il romanticismo di chi resiste per amore delle radici sa di buono. Sa di sano ottimismo.

 

di Pasquale Sorrentino